sabato 8 giugno 2013

"Vasta è la Prigione". Incipit.

"A lungo, ho creduto che scrivere fosse morire, morire lentamente. Dispiegare tentoni un sudario di sabbia o di seta su ciò che abbiamo conosciuto fremente, palpitante. Lo scoppio di risa, raggelato. L'accenno di singhiozzo, pietrificato. Si, a lungo, perché scrivendo ricordavo, ho voluto appoggiarmi contro la diga della memoria, o contro il suo rovescio di penombra, penetrata, a poco a poco, dal suo freddo. E la vita si sbriciola; e la traccia viva si diluisce".
Incipit di "Vasta è la Prigione" di Assia Djebar, Bompiani, 2001

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